La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
sul ciglio ... per aggiustarsi un non scomposto cernecchio, o il fazzoletto sul fronte ... per asciugarsi un non spuntato sudore. E spesso, egli
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riapparire, dicendo che gli si era sghignazzato sul muso e risposto: se la vi preme, venite a pigliarla. - Gualdo traballò d'ira. L'ira gli si pingèa
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, anch'elle, specchiare, non ci sarèbber più specchi. Ed ecco, da lungi, apparir Forestina. Reggèa due grossi pani sul capo, e cantava, giojosa, di
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confidenziuccie a degli invisìbili èsseri, e cinguettando sogni, finì a reclinare, accarezzata dal sonno, la flava testina sul dorso paziente del cane, ella ed
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della carne salata e del pane, e due, ondeggiando, barellàvano in mezzo un botticello pesante, sul quale era scritto: branda. Un lùrido vecchio, plumbeo
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sogghigni a sìmili nozze fabricate sul caso ... Che è un matrimonio, in tutti i paesi del mondo, per quanto premeditato, se non un getto di dadi? - E così
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sul fronte. Si guardò attorno. Bruciava silenziosamente la teda, ripercotendo sulle fuliginose pareti il suo visìbile eco. Guardò la Nera e la bimba
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, che ti sorride negli occhi e sul labbro. - Oh il buon Dio! - sclamò Forestina, battendo palma con palma - E come si fà a ringraziarlo? - Pregando. - E
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della bipenne e il terreno le vestigia del piede. Poco dipòi, diventava la selva meno frequente di travi e cessava: cessava a un tondeggiante rialto, sul
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, accovacciata in una rozza schiavina, anelante, con le traccia, sul viso, della voluttà che ha raggiunto lo spàsimo, ma voluttà stanca, non sazia. Quà e